Oro

dal De rerum natura di Lucrezio
  • ideazione, regia e coreografia Virgilio Sieni
  • collaborazione alla drammaturgia Giorgio Agamben
  • musiche originali Francesco Giomi
  • con Simona Bertozzi, Ramona Caia, Elsa De Fanti, Dorina Meta, Massimiliano Barachini, Giuseppe Comuniello, Jacopo Jenna, Csaba Molnár, Daniele Ninarello
  • cura del progetto Caterina Poggesi
  • produzione Daniela Giuliano
  • amministrazione Simona Allegranti, Marina Frulio
  • costumi Manuela Menici
  • luci Marco Santambrogio
  • maschere Istvan Zimmermann, Giovanna Amoroso − Plastikart

Oro, la nuova creazione del coreografo Virgilio Sieni, prodotta da Ravenna Festival, si basa sul poema filosofico/enciclopedico di Lucrezio, De Rerum Natura come naturale sviluppo della precedente produzione La Natura delle cose (novembre 2008).
Oro si inoltra nel De rerum natura di Lucrezio attraverso un percorso nelle età dell’uomo.
Lo spettacolo si articola in quattro momenti, quattro domande al tempo: sono processioni coreografiche che riflettono sull’età del corpo, l’origine delle cose, il tempo, il senso dell’attesa, la cecità e la vista, la morte.
La processione è qui intesa come trasmissione, contatto continuo di un corpo con l’altro, di presenze unite come cordoni ombelicali: trasmissione di gesti e di azioni. Emerge nel disegno coreografico un intarsio di figure geometriche che si riversano con lentezza l’una nell’altra.
Il lavoro nasce da un intenso rapporto della Compagnia Virgilio Sieni con la città di Ravenna, che ha permesso di individuare sul territorio i partecipanti dei diversi gruppi e portare avanti con loro un intenso percorso di trasmissione e creazione: un gruppo di bambini di 7/8 anni, 5 bambine di 11 anni, ancora 5 ragazze di 12/14 anni e 5 uomini over 70. Gli uomini anziani, le adolescenti, le bambine, tutti sono stati preparati allo spettacolo grazie a un prolungato lavoro con Virgilio Sieni e con i suoi assistenti.
Con la vibrante presenza di queste persone che vivono per la prima volta l’esperienza della scena, si delinea un percorso attraverso le età dell’uomo: un cammino che si riflette nel senso della processione che ricorre in tutte le scene, dove le figure procedono fisicamente unite in un viaggio immerso nella lentezza lungo il bordo della vita.
La prima scena si raccoglie intorno al senso dell’equilibrio: una danzatrice (Simona Bertozzi) incontra uomini anziani di Ravenna con il loro gesto misterioso, sublime e ultimo.
Nella seconda scena di Oro, un gruppo di acerbe ballerine di Ravenna entra rumorosamente in scena. Il rumore è provocato dalle punte di gesso delle scarpette; insieme a loro la danzatrice (Ramona Caia) e una anziana ballerina (Elsa De Fanti) che si muovono in un travaso di gesti in simbiosi al ritmo battuto delle punte delle cinque ragazze.
Nella terza scena due non vedenti (Dorina Meta e Giuseppe Comuniello alle prime esperienze teatrali) con cinque bambine di Ravenna: un viaggio nella lentezza, di due corpi proiettati in un sentire interiore, quasi un rimando a La processione delle Sante Vergini a Sant’Apollinare Nuovo.
La quarta scena si ispira alla descrizione della peste di Atene nel VI libro del De rerum natura: rappresenta la morte di cinque gemelli, Ramona Caia, Massimiliano Barachini, Jacopo Jenna, Csaba Molnàr, Daniele Ninarello della Compagnia Virgilio Sieni. I danzatori appaiono come un unico corpo che si sostiene dall’interno, un corpo capace di osservarsi, di moltiplicare lo sguardo e il tatto.

Produzione 2009

prima assoluta: 7 luglio, Ravenna Festival - Spazio Almajà

  • Ravenna Festival 2009
  • Compagnia Virgilio Sieni
  • in collaborazione con
  • Accademia sull’arte del gesto
  • Comune di Firenze
  • con il sostegno di
  • Ministero per i Beni e le Attività Culturali
  • Regione Toscana


immagine dallo spettacolo
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